Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto». Matteo 26,20-25
In questi giorni ho ascoltato un sacerdote che parlava della Santa Comunione, in questo bellissimo e lodevole discordo si imbatte in un particolare molto ostico ancora oggi tra i sacerdoti, ovvero se sia lecito dare la Comunione in chi è in evidente stato di Peccato Mortale. Ecco che mi è tornato subito alla mente il sopraccitato Vangelo della Passione. Non mi ricordavo le parole esatte e quindi sono andato a rileggerle. Ora nel caso di Giuda non possiamo solamente ipotizzare che Egli abbia mangiato del Corpo di Cristo anzi sappiamo per certo ,dalla bocca di Cristo, che lui ne mangia. Gesù infatti così parla: "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà". Pur sapendo del tradimento Egli lo fa mangiare. Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita (Gv 6,53). Senza comunione noi non viviamo, senza Gesù siamo morti. Spetta a noi però accogliere oltre il suo corpo anche i suoi precetti, andare in pace o abbandonarci, come Giuda, alla morte. Gesù lo fa mangiare nonostante sappia già che Giuda brucierà all'inferno, Egli dice che sarebbe stato meglio se non fosse mai nato. Eppure anche lui può mangiare.
Bonum erat ei, si natus non fuisset homo ille. Respondens autem Judas, qui tradidit eum, dixit: Numquid ego sum Rabbi? Ait illi: Tu dixisti.
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